Patty. 29 anni. Lima, Perú
Da grande voglio fare... è un progetto artistico formato da una raccolta di illustrazioni sonore che contengono diverse ed eterogenee risposte della domanda:
Cosa vuoi fare da grande?
Una riflessione collettiva su come la precarietà attuale si confronta sui progetti di vita dei giovani. Creando una audio narrazione collettiva sull’ambivalenza fra precarietà e sogni.
Cosa vuoi fare da grande?
È un rito sociale ascoltare, porsi, rispondere e fare questa domanda nel corso di ogni vita. Una domanda che tutti e tutte ascoltiamo da piccoli e facciamo ad altri da grandi.
Ma una cosa è sicura: se chiediamo a un bambino cosa vuole fare da grande, magari riflette per un attimo, ma saprà cosa rispondere.
Ma se la poniamo ad un adulto?
Nel mio percorso di ricerca artistica, che ha portato all'elaborazione di questo progetto, ho provato a porre questa domanda a diversi coetanei registrandone la risposta e ho scoperto che in alcuni casi può apparire persino una domanda provocatoria. Nel caso che si provi a rispondere, spesso, un momento di ansia ci attraversa la mente prima di riuscire a trovare la nostra risposta. Che ciò avvenga perché la domanda ci ricorda come a volte i nostri sogni si scontrano con la realtà che viviamo? Questa domanda, infatti, in diversi modi ci obbliga a guardarci dentro e a confrontare le nostre mete e i nostri progetti di vita con la realtà che viviamo quotidianamente.
Come giovane nata e cresciuta negli ultimi 30 anni in Europa conosco molto bene le difficoltà che la mia generazione si trova a vivere nell'ambito del lavoro. Sicuramente siamo una delle generazioni più preparate degli ultimi tempi ma a volte questa preparazione non si rivela sufficiente a fare fronte alla precarietà delle condizioni lavorative attuali. Ci troviamo ad affrontare problemi con difficile risoluzione nel breve periodo.
In questo progetto non cerco di elencare i problemi o le possibili soluzioni. Vorrei invece dare voce ai sogni, mete o progetti di vita che spesso si percepiscono in contrasto con l’attuale realtà e, magari, vengono prematuramente abbandonati, dimenticati o nascosti a noi stessi.